Prima di darti consigli su come partecipare attivamente al contrasto del cambiamento climatico con la tua azienda, spieghiamo brevemente cos’è questo fenomeno.
Il cambiamento climatico è causato dal riscaldamento globale e dall’aumento delle emissioni di gas inquinanti.
L’anidride carbonica CO2 e altri gas serra distribuiti nell’atmosfera catturano il calore emanato dalla superficie terrestre. Il calore intrappolato dai gas serra riscalda la Terra, gli oceani e tutte le superfici e contribuisce al costante cambiamento climatico.
Spesso si sente dire: ma si sono solamente alcuni gradi. L’aumento anche di un grado porta a fenomeni devastanti per l’ecosistema, che possono essere riassunti:
Ondate di calore, danni dovuto ai fenomeni violenti metereologici, perdita di biodiversità, richieste impattanti di energia, impoverimento delle risorse idriche, siccità, carestie, rischio di estinzione di specie. Tutto ciò con un impatto diretto anche sulla reperibilità di prodotti alimentari, soprattutto nei paesi a rischio.
Diciamo che nel ciclo naturale del nostro pianeta, questo fenomeno non è nuovo, ma nel nostro caso, è stato accentuato dallo sfruttamento sconsiderato di risorse e cattiva gestione degli impatti ambientali.
I gas inquinanti sono prodotti principalmente dalla combustione di combustibili fossili, carbone, petrolio e gas naturale.
Anche la deforestazione, ha influito con larghi impatti, infatti è stata diminuita notevolmente la capacità di ‘rigenerare e ripulire’ l’aria dai gas serra, da parte dei polmoni verdi globali.
Attività agricole, allevamento intensivo, industria, sfruttamento del sottosuolo, hanno fatto il resto. Complessivamente, circa il 77% delle emissioni di GHG proviene dalla produzione di energia, dalla produzione industriale, dal riscaldamento/raffreddamento degli edifici e dai trasporti. Il restante 23 per cento proviene da agricoltura, allevamento e deforestazione.
Ogni tonnellata di anidride carbonica emessa contribuisce al cambiamento climatico. Circa 39 miliardi di tonnellate all’anno: il cittadino europeo medio emette 7 tonnellate di CO2 all’anno.
Non a caso l’obiettivo primario del COP 26, è quello di azzerare le emissioni nette di gas serra a livello globale entro il 2050, puntando a limitare l’innalzamento delle temperature a 1,5°C.
Le decisioni che puoi prendere per la produzione, finanziarie e di investimento per la tua attività devono tenere conto dei rischi del cambiamento climatico.
Suggerimenti per affrontare il cambiamento climatico con la tua azienda
Quali azioni può intraprendere la tua azienda per mitigare e ridurre l’impatto del cambiamento climatico? Ricordiamo che la lotta al cambiamento climatico, è una tra le attività pilastro della transizione ecologica.
Le azioni consigliate dagli esperti ambientali sono fondamentali e da attuare sia per i cittadini, che per le aziende. Per le organizzazioni, la produzione a basse emissioni può anche ridurre i costi operativi.
Ogni azione a tutela dell’ambiente ha un obiettivo: ridurre le emissioni di anidride carbonica. Per ridurre le emissioni di anidride carbonica sarà necessario:
- utilizzo di energie rinnovabili. Allontanandosi le energie che provengono dal fossile;
- Rivedere i tuoi processi a supporto dell’economia circolare, a favore della catena del riuso e del riciclo;
- Rivedere i tuoi processi ed attrezzature dal punto di vista di efficienza energetica;
- Adottare progetti per l’utilizzo di veicoli elettrici o ibridi;
- Valutare i propri prodotti, compresa la catena di fornitura, in base a parametri di sostenibilità ambientale;
- Decarbonizzare la tua attività e informare le parti interessate sui cambiamenti che stai apportando per trasformare la tua organizzazione in un’azienda sostenibile.
Da cosa puoi partire per decarbonizzazione la tua azienda? La partenza di questa rivoluzione verde inizia calcolando l’impronta di carbonio dell’intera filiera della tua organizzazione.
L’impronta di carbonio di un prodotto, processo o servizio comporta l’identificazione e la misurazione del consumo di materie prime ed energia durante tutto il ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) del prodotto o servizio fornito. Dalla fase di progettazione, fino al suo smaltimento.
Successivamente, devono essere implementati sistemi di gestione ed attività di mitigazione per ridurre le emissioni, la domanda di energia dai combustibili fossili e rendere l’azienda più efficiente dal punto di vista economico.
Cambiamenti climatici: un’emergenza globale, un pericolo che perdura da tempo
Il cambiamento climatico è un’emergenza globale. Minaccia l’approvvigionamento di acqua potabile, i raccolti, le infrastrutture e la sopravvivenza delle persone, della fauna e della flora. Sta danneggiando il pianeta, la popolazione e l’economia e sta già danneggiando anche le organizzazioni. Per la biodiversità, purtroppo, la sopravvivenza di alcune specie vegetali e animali è stata gravemente danneggiata.
Non è un pericolo lontano, esiste da un po’. Oltre ai problemi sopra menzionati, vi sono ragioni per l’infestazione di micotossine, virus e infestazioni migratorie.
Di conseguenza, devono essere effettuate riduzioni significative delle emissioni per ridurre significativamente le emissioni di carbonio nella produzione, nelle catene di approvvigionamento e nei progetti di innovazione.
I rapporti delle Nazioni Unite pubblicati nel 2018 e nel 2019 affermavano chiaramente:
- Per evitare conseguenze irreversibili, il mondo deve ridurre le emissioni di anidride carbonica del 45% entro il 2030 ed eliminarle entro il 2050;
- Gli attuali piani e impegni del governo non si avvicinano agli obiettivi di cui sopra: le emissioni, invece, aumentano il pericolo.
Quali certificazioni sono importanti per la sostenibilità ambientale ed energetica?
Per combattere il cambiamento climatico, la tua azienda deve organizzarsi e concentrarsi su sistemi di certificazione e gestione ambientale appositamente progettati. Perché è importante che le aziende prendano di petto questa problematica? I fattori principali sono due:
- Le aziende sono quelle considerate le maggiori colpevoli dello stato attuale. Inquinamento, di aria, terreno, acque, plastiche. Una scellerata ricorsa al profitto, senza tenere conto dell’ambiente. Ma saranno anche quelle che potranno mettere in atto, sostenute da adeguati finanziamenti strutturali, attività importanti di miglioramento, grazie alla loro capacità di ricerca ed innovazione;
- Grazie alla transizione ecologica si potranno rivedere i propri processi, aprendo a nuove opportunità e metodiche di processo e di prodotto. Un aspetto fondamentale soprattutto in un presente ‘post-pandemico’.
Per adottare un qualsiasi cambiamento, un imprenditore, ha necessità di strumenti a suo supporto, che lo aiutino a prendere le giuste scelte basate su dati ed evidenze. Tra questi strumenti troviamo le norme e standard per la certificazione ambientale.
Vediamo di seguito quali siano le norme e gli standard ambientali più comuni che possono aiutarti in questo processo verde:
- Certificazione ISO 14001. La norma che definisce i requisiti richiesti per i sistemi di gestione ambientale che tengono conto del life cycle thinking (il ciclo di vita di un prodotto o servizio);
- Certificazione ISO 50001. Norma che riporta i requisiti di un sistema di gestione dell’energia progettato per ottimizzare le prestazioni energetiche di un’azienda;
- Certificazione EMAS. Lo strumento di ecogestione comunitario, che unisce i requisiti definiti nella norma ISO 14001, assieme a quelli della ‘Registrazione Ambientale’ definita dal Regolamento (CE) n. 1221/2009;
- Certificazione Ecolabel. La certificazione che definisce i requisiti per la ‘Qualità Ecologica’ di prodotti e servizi secondo il Regolamento (CE) n. 66/2010;
- Certificazione impronta ambientale. LCA Life Cycle Assessment, calcolo dell’intero ciclo di vita di un bene e servizio, dalla sua progettazione allo smaltimento, con standard di riferimento ISO 14040 e ISO 14044. Carbon Footprint, impronta di carbonio, ISO/TS 14067. Water Footprint, impronta dell’acqua, secondo la norma ISO 14046;
- Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD. Basata sulla norma ISO 14025, che specifica requisiti e metodi di valutazione;
- Schemi e standard di certificazione trasversali, come Global Gap, GMP+, MSC, ASC, Friend Of The Sea, UTZ, Rainforest, Fairtrade, sistemi di qualità nazionale, in ambito alimentare, FSC in ambito forestale, che definiscono il rispetto dei pilastri per la sostenibilità ambientale, e socio economica;
- Certificazione ISCC. Attestazione rilasciata per le organizzazioni che si impegnano alla gestione dei loro scarti in ottica di economia circolare.
Perché può essere importante ottenere una certificazione ambientale per il cambiamento climatico?
Nell’elenco precedente abbiamo elencato una serie di norme e standard che possono aiutare un imprenditore alla partecipazione del contrasto al cambio climatico con la sua azienda. Ma, anche se importante, non è certo un riconoscimento che può portare ad un cambiamento, senza una seria direzione e condizione strategica aziendale.
Se vuoi avviare un processo di trasformazione ecologica nella tua organizzazione per partecipare al processo di prevenzione del cambiamento climatico, devi impegnarti. E devono partecipare tutte le risorse della tua organizzazione.
Le certificazioni ambientali, stando attendi a quelle che vendono bollini, o meglio attestazioni senza nessun valore nate solamente per frodare imprenditori e consumatori, vedere fenomeni di greenwashing, possono portare notevoli vantaggi alla tua organizzazione. Vediamoli:
- Partecipare ai processi di transizione ecologica, supportati da investimenti strutturali;
- Valutare lo stato degli impatti ambientali della tua organizzazione;
- Avere dati ed evidenze per adottare processi di revisione delle strutture tecniche e procedurali dell’organizzazione;
- Diminuire gli sprechi, favorendo l’economia circolare;
- Produrre beni o erogare servizi più ‘verdi’;
- Aumentare la consapevolezza ambientale di tutte le risorse umane;
- Diminuire i costi;
- Prevenire o migliorare l’efficienza di possibili situazioni di emergenza ambientale;
- Migliorare la comunicazione e la trasparenza nei confronti di tutti gli stakeholder;
- Migliorare la reputazione e visibilità aziendale;
- Velocitare i processi di qualifica come fornitore;
- Avere uno strumento di gestione evoluto per i requisiti ambientali;
- Proteggere la propria azienda da possibili danni e controversie, dimostrando di aver adottato politiche ed attività a protezione dell’ambiente.
Un riconoscimento di questo genere viene rilasciato da un organismo di certificazione accreditato a seguito del superamento di audit di valutazione sul rispetto dei requisiti richiesti. Valutazione che verrà ripetuta periodicamente.
Per intraprendere questa via verde, che permetterà alla tua organizzazione di partecipare al contrasto del climate change, ti consigliamo di partire implementando la norma ISO 14001. Questa ti permetterà di definire un sistema organizzativo gestionale ambientale, su cui basare la tua strategia aziendale.
A questo scopo, ti segnaliamo una utile guida sui requisiti di questa norma ambientale, che puoi visionare all’indirizzo che troverai qui di seguito: www.sistemieconsulenze.it/certificazione-iso-14001/