Pertanto, ci sono prospettive di avere tanta neve sulle Alpi, come non si vedeva da qualche anno, probabilmente dall’inverno 2020-2021. Questo è quanto emerge dagli ultimi dati disponibili questo oggi.
Quindi, buone notizie per l’ambito turistico, questo dopo una stagione estiva estremamente prolungata, dove in alcune aree tutto ottobre c’è stato un clima simil estivo, con un’incredibile presenza turistica. E anche l’inverno sembra propendere verso condizioni favorevoli per la ripresa dell’industria turistica in Italia dopo il fermo causato dalla pandemia.
Ma la previsione non è buona solo per il turismo perché le precipitazioni che dovrebbero cadere sull’arco alpino saranno utilissime per contribuire al riprestino delle risorse idriche. Ricordiamo che gran parte delle Alpi sono in fortissimo deficit pluviometrico. E lo è anche la parte orientale alpina, tanto che il lago di Garda è sotto il livello medio.
E la tanta pioggia invece che cadrà tra Sardegna, regioni tirreniche, e poi anche in Adriatico, la Sicilia, sarà sicuramente una manna dal cielo per le riserve idriche anche da queste parti, dove prevale in molte aree il deficit pluviometrico. C’è però da dire che laddove è piovuto parecchio, spesso è avvenuto in tempi molto ristretti, e ciò è sicuramente una grave anomalia.
Per la neve a quote più basse ne parleremo, anche perché se nel breve periodo non sono attese particolari irruzioni d’aria fredda, più avanti potrebbe succedere di tutto, anche che si manifestino condizioni di gelo. Insomma, l’inverno 2022-23 si profila dal meteo molto diverso rispetto a quello precedente, il tutto salvo smentite eclatanti che sono sempre dietro l’angolo.
Fonte MTG